Giovanni Capurso è saggista e storico meridionalista. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo La
ghianda e la spiga. Giuseppe di Vagno e le origini del fascismo (Bari, 2021), finalista al premio Fiuggi Storia,
la partecipazione alla collettanea L’omicidio politico di un socialista (Catanzaro, 2022) e La passione e le
idee. La Puglia antifascista da Giuseppe Di Vango a Giacomo Matteotti (Bari 2023). È stato co-curatore del
volume storiografico La fatica dello Storico. Antonio Lucarelli. Carteggi: 1902-1952 (Bari, 2024). Collabora
con Fondazioni e Istituti di ricerca storica.

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Intransigente e tenace, Gioacchino Gesmundo è uno dei martiri per la libertà a cui la nostra Repubblica è debitrice. Le vicissitudini familiari e il contesto semplice e rurale del paese nel quale visse da giovane lo portarono a maturare una forte sensibilità per la giustizia sociale.
Dopo numerosi sacrifici, a Roma realizzò la sua vocazione di intellettuale come maestro elementare, professore di Filosofia e Storia e assistente all’Università. Erano gli anni della dittatura. La sua formazione ed emancipazione economica avvennero parallelamente alla graduale insoddisfazione e al disagio verso il clima politico presente nel paese. La caduta del regime segnò la sua decisione di iscriversi al Partito Comunista, frutto di una lunga maturazione interiore.
Con l’occupazione nazista di Roma la sua attività s’intensificò: ospitò nella sua casa di via Licia, prima la redazione clandestina de “L’Unità” e poi l’arsenale dei GAP romani. Fu capo locale del controspionaggio e teneva corsi di formazione ideologica ai compagni di lotta.
Catturato il 29 gennaio 1944 dopo una denuncia, fu tra i primi tre individuati dei 335 martiri delle Fosse Ardeatine.
isbn 9791254900789