Sulley, un giovane del Gambia, il paese più piccolo dell’Africa, parte per raggiungere Lampedusa (quella che i migranti chiamano Lampa Lampa) e di lì proseguire verso l’Europa. Dopo qualche tempo però se ne perdono le tracce. Il ragazzo svanisce nel nulla. Taiwo, il padre del ragazzo, non è convinto che suo figlio sia morto in mare durante la traversata e decide di andare lui stesso a cercarlo ripercorrendo lo stesso itinerario.
Incomincia così il racconto di un viaggio allucinante, che si svolge in condizioni drammatiche, prima nel deserto su camion ansimanti sovraccarichi di gente e di merci, poi nel Mediterraneo su carrette traballanti e insicure, sempre in balia di predoni senza scrupoli. Un viaggio terrificante, tra violenze, rapine, pestaggi, tradimenti, omicidi.
Il ragazzo di cui si sono perse le tracce indossa la maglietta di Leo Messi, il calciatore più bravo e famoso del mondo, di cui è tifosissimo. La sua maglietta numero 10 diventerà il perno del romanzo perché consentirà al padre di ritrovare il figlio e darà all’autore lo spunto per un lieto fine, quasi favolistico, in uno studiato, voluto contrasto con la crudezza dell’intero racconto.
Lampa Lampa è una storia di pura fantasia, in cui tuttavia la ricostruzione delle tappe del viaggio dal Gambia a Lampedusa è rigorosa e precisa, così come sono precisi i riferimenti alle tradizioni, alle superstizioni e alle curiosità dei paesi africani che sono parte integrante del racconto: la leggenda di Ninki Nanka, l’albero del Tenerè, il coccodrillo rosso, la Fata Morgana… e, va detto, che anche tutte le brutture raccontate (omicidi di massa, violenza, abusi sessuali, traffico di schiavi) purtroppo si sono realmente verificate e continuano a verificarsi nella cronaca quotidiana delle migrazioni.
Collana: Chiome
Pagine: 136