Sergio Bellucci ha studiato Fisica all’Università degli studi di Roma La Sapienza e, in seguito, si è specializzato nei temi dell’innovazione tecnologica legata alla comunicazione. Ha lavorato per il gruppo televisivo Fininvest negli anni ’80 e poi è stato dirigente nazionale della CGIL nella categoria dell’Informazione e Spettacolo. Ha progettato e svolto nel 1993, per il For.Com (Formazione per la Comunicazione), Consorzio Interuniversitario Transnazionale dell’Università La Sapienza, il primo corso di perfezionamento post-universitario “Tecniche e Linguaggi Multimediali”. Responsabile politico della comunicazione e dell’innovazione dagli anni ’90 al 2006 per Rifondazione Comunista.
È stato membro del C.d.A. di Bagnolifutura e di LAIT, è stato Presidente del C.d.A. del quotidiano Liberazione e diretto il quotidiano Terra. Membro del Comitato Scientifico della casa editrice Ediesse e membro del Comitato d’Onore dell’Osservatorio Internazionale sull’Audiovisivo e la Multimedialità (OIAM) della Fondazione Roberto Rossellini per l’Audiovisivo, presiede la Free Hardware Foundation. Fondatore di EmiliTv e SecondTv ha ideato programmi radiofonici e televisivi.
Attualmente è coordinatore del Comitato scientifico della Fondazione Italiani e membro del Comitato Promotore della Facoltà dell’Intelligenza Artificiale dell’Università per la Pace dell’ONU.
Giornalista e saggista, ha pubblicato tra l’altro E-work, lavoro, rete e innovazione; Lo spettro del capitale, per una critica dell’economia cognitiva, con Marcello Cini, Il Lazio e la green economy con il Prof. Indeo, L’Industria dei sensi e AI-Work La digitalizzazione del lavoro.
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Stephen Hawking in una intervista alla BBC metteva in guardia sulla dicotomia tra sviluppo ad un ritmo sempre crescente dell’intelligenza artificiale e lenta evoluzione biologica degli esseri umani che alla fine verrebbero superati dalle macchine.
Affermazione forte che voleva mettere in allarme l’umanità sulla mancanza di consapevolezza reale delle enormi potenzialità dei nuovi sistemi tecnologici, come la IA generativa. Macchine che arrivano ad inglobare non solo il “saper fare” della manodopera ma il saper simulare il pensare, lo scrivere, il parlare, il disegnare e il prendere “decisioni” sull’agire.
L’implementazione della IA richiede investimenti significativi infrastrutture, ricerca e sviluppo, creando anche nuove opportunità di lavoro specializzato e aumento della produttività. Ma, nel contempo, la perdita stimata (studio Goldman Sachs) di non meno di trecento milioni di posti di lavoro, con un saldo negativo di almeno un trenta per cento sugli occupati attuali.
L’analisi precisa e meticolosa dell’autore cerca di individuare tanto i lavori che, se non scompariranno, potrebbero avere pesantissime ricadute occupazionali, quanto i nuovi lavori che si affermeranno in un tempo prossimo al domani. Completa il lavoro un puntuale glossario essenziale. Tutto ciò confermando due principi fondamentali di sviluppo per tutta l’umanità, conoscenza e consapevolezza.
Un libro utile per tutti, dal principiante all’esperto in un baleno!
isbn 9791254900598